Consiglio sicurezza Onu, il 6 maggio riunione informale su possibile protezione internazionale ai palestinesi

 

Il prossimo 6 maggio, nel corso di una riunione informale, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite discuterà la possibilità di fornire protezione internazionale ai palestinesi. Lo ha detto il rappresentante della Autorità nazionale palestinese (Anp) presso l’Onu, Riyad Mansour, sottolineando: “Vorremmo vedere una forza internazionale tra noi le autorità di occupazione israeliane”. Pur ammettendo che un passo di questo tipo in questo momento sarebbe difficile da compiere, Mansour ha auspicato che l’Onu trovi comunque il modo per aiutare i palestinesi. “Il Consiglio di sicurezza – ha detto Mansour – deve assumersi le proprie responsabilità quando si vedono persone che vivono sotto occupazione e che dovrebbero essere tutelati dagli occupanti”. 

I palestinesi nel frattempo hanno già avviato discussioni con il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, per cercare di capire se ci sono misure che possono essere adottate per la loro protezione, “anche senza una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza”, ha precisato Mansour. Il rappresentante dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha poi ricordato che nel 1994 il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione 904 che chiedeva di adottare misure per la protezione dei civili palestinesi che vivono nelle zone non comprese nei confini del 1967, prevedendo anche la presenza temporanea di forze internazionali. In virtù di questa risoluzione un'unità speciale di osservatori civili è già stata istituita ad Hebron, ma ora una soluzione simile, secondo i palestinesi, appare necessaria anche per la Cisgiordania e Gerusalemme est. 

La riunione informale della prossima settimana si svolgerà con il meccanismo della “Arria-Formula”, che permette al Consiglio di essere informato sui problemi relativi alla pace ed alla sicurezza internazionale. Utilizzata per la prima volta nel marzo del 1992 negli ultimi 20 anni è stata spesso applicata. Questa formula ha assunto una particolare importanza perché in base alla consolidata prassi del Consiglio di sicurezza solo le delegazioni, gli alti funzionari del governo dei membri del Consiglio e i funzionari delle Nazioni unite hanno la facoltà di prendere la parola nelle riunioni periodiche del Consiglio. Questo sistema invece permette ai membri del Consiglio di invitare altri membri ad una riunione informale che si svolge al di fuori della Sala 7, quella dove normalmente si tengono le riunioni ufficiali, presieduta dal membro invitante. Nello specifico la riunione del 6 maggio è stata convocata su iniziativa di Egitto, Senegal, Venezuela e Malesia. La presidenza sarà tenuta dall’Egitto. 

Mansour ha poi aggiunto che i palestinesi continuano nei loro sforzi per far approvare una risoluzione contro gli insediamenti israeliani, anche se contrariamente a quanto inizialmente previsto in queste settimane non hanno presentato alcun testo. Il rappresentante dell’Anp ha ricordato che già in passato sono state varate risoluzioni di questo tipo anche se ora la volontà palestinese è “testare la determinazione del Consiglio di sicurezza nell'attivarsi per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Vogliamo vedere se il Consiglio di sicurezza è disposto ad agire collettivamente su questo tema prendendo decisioni in modo unanime rimuovendo l’ostacolo degli insediamenti sul sentiero della pace. Se il Consiglio lo farà dimostrerà di voler sostenere il processo di pace”. 

Il Consiglio di sicurezza Onu è composta da 15 membri, cinque permanenti con diritto di veto – Usa, Francia, Regno Unito, Russia e Cina - e gli altri dieci in carica per due anni, eletti a rotazione. Nel 2009, poco dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente statunitense Barack Obama si era opposto ad un intervento del Consiglio di sicurezza nella convinzione che il modo migliore per risolvere la questione fosse attraverso negoziati diretti tra le parti. Gli ultimi negoziati si sono svolti nel 2014 ma sono falliti.