L'ex premier italiano D'Alema ospite del V° Meeting di Assadakah

 

L'ex primo ministro italiano Massimo D'Alema sarà ospite del V° Meeting Internazionale delle Politiche del Mediterraneo che si svolgerà a Cagliari il 1 febbraio presso la Sala Castello dell'Hotel Regina Margherita a Cagliari.  Il titolo dell'evento è: "I nuovi scenari geopolitici nel Mediterraneo. Le politiche dell'UE e dell'Italia in Medio e Vicino Oriente". La guerra in Siria e il ruolo del Libano nel contesto regionale saranno al centro delle relazioni di altri due importanti ospiti: l'ex ambasciatore in Italia della Repubblica Araba Siriana, Samir Al Kassir, e il neo ministro dell'agricoltura libanese Ghazi Zaiter (del partito sciita Amal). Interverranno anche il presidente della Federazione Assadakah Italia - Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus, Raimondo Schiavone, e l'esperto di politica internazionale Antonello Cabras (presidente della Fondazione di Sardegna). Modera il giornalista Alessandro Aramu

Il Centro Italo Arabo Assadakah nasce nel novembre del 2009 e annovera tra i suoi membri giornalisti, professionisti, intellettuali e accademici che partecipano attivamente a iniziative in Italia e all’estero. Da anni si occupa dell’organizzazione di seminari e conferenze. Tra questi, un posto di rilievo occupa il Meeting Internazionale delle Politiche del Mediterraneo, che nel 2017 celebra la sua quinta edizione. 

L'ultima edizione si è svolta lo scorso novembre. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di uno dei più importanti reporter di guerra italiani, Gian Micalessin, in collegamento video con l’Iraq. Al quarto Meeting di Cagliari sono intervenuti anche Carlo Jean (Analista Politico e Militare), Armando Sanguini (Consigliere scientifico ISPI, già ambasciatore a Tunisi e Riyad), Mostafa El Ayoubi (Giornalista – Caporedattore Rivista Confronti), Antonello Cabras (presidente della Fondazione di Sardegna) e Raimondo Schiavone  (Presidente della Federazione Assadakah Italia Centro Italo Arabo e del Mediterraneo). 

I rapporti tra D'Alema e il Libano sono storicamente molto forti. Si ricorda, in particolare, una sua passeggiata (nella foto) per le strade di Beirut sotto il braccio del ministro degli Esteri libanese e del deputato di Hezbollah Hussein Haji Hassan, nel 2006, dopo un bombardamento israeliano, avvenuto prima che scattasse il cessate il fuoco. In quell'occasione l'esponente politico italiano espresse la propria vicinanza al popolo libanese e al movimento Hezbollah.

Qualche tempo dopo D'Alema, intervistato da Aldo Cazzullo de Il Corriere della Sera, ricostruì quella passeggiata:

«Spesso in Italia prevale l’ignoranza di trogloditi che non sanno di cosa si parli. Hezbollah rappresenta una parte significativa della società libanese. All’epoca faceva parte della coalizione di governo: il ministro degli Esteri era un accademico islamico espressione di Hezbollah. Siccome io lavoravo per la pace tra Israele e Libano, era inevitabile che incontrassi anche le forze che governavano il Libano».

«Arrivai a Beirut il mattino del 14 agosto, un’ora dopo la fine dei bombardamenti di Israele, che aveva colpito sino a un secondo prima del cessate il fuoco deliberato dall’Onu. Il ministro degli Esteri mi disse che c’erano molte vittime nei quartieri popolari, e avrebbe apprezzato che avessi fatto loro visita. Non era una manifestazione estremista; era lo scenario di un dramma, con civili che cercavano i loro congiunti sotto le macerie. Il mio fu un gesto di solidarietà umana giusto e apprezzato, che contribuì a garantire la sicurezza dei nostri militari poi schierati sul confine. Come i gesti che compii dall’altra parte, visitando i familiari di soldati israeliani rapiti. E incontrando all’aeroporto di Tel Aviv lo scrittore David Grossman, che in quella guerra aveva perso il figlio. Citai una felice espressione di Andreotti: l’equivicinanza. In Italia mi presero in giro».