La liberazione definitiva di Aleppo simbolo della Siria che resiste

 

 

Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus esprime soddisfazione per la definitiva liberazione della città di Aleppo, la seconda del paese, da parte dell’esercito arabo siriano. Una notizia straordinaria perché, dopo anni di distruzione e di morti per mano dei gruppi armati sostenuti in primis dalla Turchia, spesso organizzazioni di matrice jihadista, la popolazione di Aleppo ritorna a essere padrona delle proprie case, strade, piazze, luoghi di culto e centri di aggregazione. Un sospiro di sollievo per chi ha dovuto resistere e sopravvivere a una vera e propria occupazione da parte di miliziani che hanno fatto della violenza, della brutalità e del loro fanatismo il tratto distintivo del loro passaggio in Siria.

Aleppo è il simbolo della resistenza e del riscatto, il simbolo di un paese che non si è mai piegato all’arroganza di quelle potenze straniere che in Medio Oriente da anni -  come dimostrano le vicende della Libia, dell’Iraq e dell’Afghanistan -, sono state  fonte di caos e di destabilizzazione.

Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo, che in questi anni di guerra ha organizzato in Siria oltre cento missioni giornalistiche, auspica che alla Siria venga restituita la piena sovranità, sia nella provincia di Idlib che nel cosiddetto Rojava curdo, oggi occupato dalle truppe turche con l’obiettivo di condurre in quell’area una imponente operazione di pulizia e sostituzione etnica.

La liberazione di Aleppo sancisce, con ancora più forza, la vittoria del governo di Damasco sul terrorismo e lo legittima a rivendicare a pieno diritto il rientro nel consesso internazionale, con il ripristino delle relazioni diplomatiche e il venir meno delle sanzioni, atto arrogante che colpisce in modo indiscriminato la popolazione civile, a partire dai bambini.

Per tale ragione, rinnovando una richiesta già avanzata al governo italiano in passato, il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo chiede al presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e al ministro degli affari esteri, Luigi di Maio, di attivarsi sin dalle prossime ore per il ripristino dei normali rapporti diplomatici con la Siria e, in particolare, con il presidente Bashar al Assad. Si chiede, altresì, che venga riaperta l’Ambasciata d’Italia a Damasco in segno dell’antica amicizia che da sempre lega i due paesi.