Massimo D'Alema a Cagliari: "L'islamismo politico può sconfiggere il terrorismo"

 

Ufficialmente lontano da incarichi istituzionale, Massimo D'Alema torna a Cagliari grazie al V meeting internazionale delle politiche del Mediterraneo, promosso dalla fondazione Assadakah  presieduta da Raimondo Schiavone,

Dopo l'introduzione della Prefetta Giuliana Perrotta, l'apertura dei lavori è per Samir Al Kassir ex ambasciatore siriano in Italia: ”Nel mondo arabo la democrazia non è come la viviamo in Europa ma rimane un diritto di tutti i popoli.”

Per l'ex diplomatico, “la Siria è in una sala d'attesa dopo la conferenza di Astana. Turchia, Russia e Iran hanno negato l'aspetto laico del paese perchè le minoranze religiose non sono state mai discriminate. In ogni caso – prosegue – non vedo come si possa armare un gruppo contro un governo riconosciuto dall'Onu. Non è accettabile dal diritto internazionale e dalle leggi nazionali”.

Il nemico non tanto mascherato è l'Arabia Saudita wahabita che con la Francia, strizza l'occhio ai giacimenti di gas e petrolio presenti sul territorio del paese mediorientale: “ I siriani non hanno la vocazione di lasciare il loro paese. Occorre tornare a un paese di pace e coesione fra curdi, armeni e arabi. La tolleranza è una brutta parola, come se il più forte offrisse delle briciole al più debole”.

Il professor Assad El Asmi, dell'Università tunisina di Cartagena, dice che l”Unione Europea non ha ridotto la frattura con l'altra sponda del Mediterraneo”. Per Ilario Piagnarelli, giornalista di RaiNews24, dopo aver esposto la sua esperienza a ridosso dei muri eretti a contrasto dell'immigrazione, “l'accordo UE – Turchia è precario e la rotta dei Balcani è pronta a saltare”.

Dopo i saluti di Antonello Cabras, presidente della Fondazione Banco di Sardegna, la chiusura è un affondo geopolitico ooferto dall'ex Presidente del Consiglio:

“Il Mediterraneo rappresenta la scena fondamentale per ovvi motivi geopolitici. C'è una responsabilità prevalente dell'Europa ma non voglio assolvere nemmeno le classi dirigenti del mondo arabo”.

A chi lo voleva rottamato, D'Alema dice: “Sono un vecchio della politica anche se mantengo un certo vigore". In attesa di regolare i conti con il suo partito, l'ex Ministro degli Esteri segna le tappe delle relazioni fra occidente e mondo islamico.

“Non si può esportare il modello di democrazia occidentale come un kit che si distribuisce chiavi in mano. Non è che si manda la Boschi a cambiare la Costituzione. Storia, civiltà, cultura sono peculiarità di ogni paese”.

A capo della Farnesina, D'Alema fu ricevuto a Beirut da un deputato di Hezbollah. A distanza di anni, il politico romano torna sull'evento: “Con chi altro dovevo trattare se loro erano uno dei soggetti in campo?”.

E lo stesso modus operandi potrebbe essere applicato al Nord Africa e nell'eterno scontro fra israeliani e palestinesi: “L'Egitto non è un modello e la dittatura militare non è una soluzione. Non ci sarà stabilità senza includere nel processo politico l'islamismo politico. I Fratelli musulmani sono una parte fondamentale.” E ancora su “Assad autore di crimini” e per il nuovo presidente americano Trump: “Impedire l'ingresso ai musulmani nel secondo millennio è un atto di barbarie."

 

Fonte: http://www.sardegnalive.net/it/news/massimo-dalema-a-cagliari-lislamismo...