Missione di Assadakah in Cisgiordania: così Israele ruba altri territori ai palestinesi

Missione della Federazione Assadakah Italia – Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus in  Cisgiordania. La responsabile dei rapporti con la Palestina, Paola di Lullo, ha incontrato i leaders e i rappresentanti della resistenza non violenta di Mabi Saleh, Kufr Qaddum e Bil’in. Tutti si sono trovati d’accordo su un punto: «Non siamo violenti, nè terroristi e vogliamo che il mondo sappia che cosa sta accadendo da queste parti».

La rappresentante di Assadakah ha visitato anche il campo profughi Dehesha e il muro di Betlemme.  Il 1° marzo del 2004 veniva posata la prima lastra di cemento a Betlemme di quello che poco tempo dopo sarebbe stato definito «Muro di apartheid».

La visita è continuata a Bir Inah, Beit Jala e nella valle di Cremisan. La delegazione guidata da Paola di Lullo ha attraversato a piedi il checkpoint 300  (sulla strada Gerusalemme – Betlemme ) e fotografato il muro della Route 60. Assadakah ha anche visitato la barriera, non di mattoni, costruita prima del 2002, che isola Gerusalemme dalla West Bank.

«A Bir Onah gli israeliani – ha denunciato Di Lullo -hanno ricominciato a scavare per costruire il muro che ingloberà la valle di Cremisan nel loro territorio. Né la polizia di frontiera né i soldati israeliani,  chiamati a seguito delle nostre insistenze, ci hanno consentito di oltrepassare la linea recintata, in un primo momento, affermando fosse pericoloso, poi dicendo ” This is Itsael and you can’t enter here”… Peccato che, invece, sia ancora Palestina!»

La missione proseguirà ad Al Khalil, fino al 31, con lo Human Rights Defenders, e poi Ramallah. Il 2 rientro in Italia.