Risoluzione di Assadakah: sostegno al governo siriano nella lotta contro il terrorismo

Assadakah Italia – Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus, Federazione nazionale costituita dalle seguenti associazioni: Assadakah Lazio – Roma capitale, Assadakah Sardegna, Assadakah Veneto, Assadakah Calabria e Assadakah Napoli

Premessa

• La Siria dal 15 marzo 2011 vive una terribile guerra di aggressione per procura, alimentata da terroristi provenienti da 89 paesi, dove finora sono morte, cifre ONU, più di 220.000 persone, tra civili e militari;
• In Siria non c’è stata alcuna rivoluzione popolare, nessuna primavera araba, ma un attacco dall’esterno deciso dalle potenze sunnite del Golfo, con l’aiuto della Turchia, di Stati Uniti ed Europa, che volevano rovesciare il potere della minoranza sciita rappresentato da Assad;
• Sul territorio siriano, approfittando della situazione di caos, si sono sviluppate, grazie al supporto logistico, finanziario e di armamenti da parte di Qatar, Arabia Saudita, Turchia le organizzazioni terroristiche Jhabbat al Nosra, filiale di Al Qaeda in Siria e lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, ISIS;
• È stato documentato da diversi media in Turchia, così come dal Dipartimento di Stato USA, il coinvolgimento dei servizi segreti turchi nel passaggio dei terroristi in Siria;
• L’Isis continua a ricevere ingenti guadagni dalla vendita di petrolio alla Turchia ad un prezzo ridotto e dei reperti archeologici saccheggiati in Siria e poi rivenduti sui mercati europei;
• La Giordania favorisce il passaggio di terroristi sul su suolo siriano;
• Israele accoglie i terroristi feriti in Siria e li rispedisce nei campi di battaglia, così come gli offre supporto logistico, come documentato dai media israeliani;
• La Siria di Assad ha sempre combattuto tutti i gruppi fondamentalisti islamici che sono sorti in questi anni collaborando con altri Paesi nel combattere tale fenomeno;
• La Siria non hai mai attentato alla sicurezza nazionale di altri Stati;
• La Siria ha consegnato o distrutto il proprio arsenale chimico;
• L’Esercito Arabo Siriano ha combattuto su più fronti contro l’Isis: migliaia di militari, uomini e donne, sono rimasti uccisi e feriti nei combattimenti;
• Dopo le rivolte del 2011, il Governo aveva fatto ampie aperture per venire incontro alle richieste dell’opposizione che, però, come dimostrano i fatti, ha scelto le armi al dialogo;
• I cristiani e le altre minoranze religiose non sono perseguitate dal presidente Assad che le ha protette ma dai gruppi jihadisti; ebrei compresi. A Damasco c’è una delle più antiche sinagoghe del Medio Oriente, colpita dai mortaio dai ribelli dell’Esercito Libero Siriano, considerati da molti governi occidentali dei “moderati”;
• Il governo siriano nonostante un feroce embargo e la guerra ha aumentato gli stipendi e le pensioni dei militari e dei dipendenti pubblici e ha garantito un sostegno economico per i disoccupati. Ha garantito il diritto allo Studio e aumentato le risorse per la ricerca e l’Università;
• In Siria la donna non è costretta a portare alcun velo e ha pieni diritti civili e piene libertà. Le donne possono accedere a qualsiasi tipo di professione e non è preclusa la carriera politica o l’accesso alle Istituzioni;
• La Siria dalla sua Indipendenza, 17 aprile 1946, ha accolto milioni di rifugiati palestinesi vittime dei massacri sionisti della Nabka, ai quali, sono stati concessi pieni diritti e la cittadinanza siriana;
• La Siria ha sempre sostenuto la Resistenza e i diritti legittimi del popolo palestinese;
• La Siria ha sempre sostenuto i movimenti liberazione nazionali e le lotte anticoloniali;
• In seguito alla guerra di aggressione in Iraq del 2003 e al susseguirsi del conflitto, il governo siriano ha accolto più di 1 milione di profughi iracheni, riservando loro alloggi e lavoro secondo le loro competenze;
• Nel 2006 durante il conflitto tra Hezbollah e Israele, 600.000 libanesi in fuga dai bombardamenti israeliani sono stati accolti in territorio siriano;
• Il presidente Assad è stato democraticamente eletto dal popolo siriano alla presenza di osservatori internazioni che hanno documentato la regolarità delle elezioni;
• La Repubblica Araba Siriana è una nazione laica in cui è consentito a tutti di professare la propria fede religiosa;
• Il governo siriano ha sempre mostrato la sua disponibilità al dialogo per porre fino alla guerra;
• La Repubblica araba siriana non è isolata, è riconosciuta all’ONU, dai BRICS, dall’ALBA, da altri paesi come Iran, Algeria, Libano, Armenia. Altre nazioni stanno rivedendo la loro posizione in merito. Sono governi che rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale;
• La cosiddetta Coalizione nazionale siriana, riconosciuta dall’Occidente, è divisa e lacerata da divisioni al suo interno tra continue liti e scandali per sottrazione di fondi. Ha un riscontro minimo di popolarità sul suolo siriano. La sua formazione militare, il cosiddetto Free Syrian Army, è ormai parte integrante delle organizzazioni terroristiche presenti sul territorio siriano;
• L’inviato dell’Onu in Siria, Staffan De Mistura ha ribadito più volte che il Presidente siriano Bashar al Assad è parte della soluzione alla crisi siriana;
• L’Italia ha sempre considerato la Siria e il presidente Assad un interlocutore importante per garantire la pace e la sicurezza in Medio Oriente. L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lodato in passato le doti politiche e umane di Assad;

CONDANNA
• Qualsiasi ingerenza di altri paesi negli affari interni della Siria;
• Il sostegno alle organizzazioni terroristiche attraverso finanziamento, armi, supporto logistico;
• I crimini commessi dalle organizzazioni terroristiche ai danni di tutte le etnie e religioni presenti sul suolo siriano;
• L’embargo economico sulla Siria che provoca solo ulteriore sofferenze alla popolazione già stremata dalla guerra.

CHIEDE AL GOVERNO ITALIANO E AL PARLAMENTO

• Il riconoscimento e il ripristino delle relazioni diplomatiche con la Repubblica araba siriana;
• La condanna degli atti di terrorismo compiuti ai danni della popolazione siriana;
• L’intervento nelle sedi internazionali(ONU e UE) per chiedere il rispetto della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU N°2170 che prevede misure per ostacolare ogni tipo di supporto, finanziamento e armamento ai terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (#ISIS) e al fronte terroristico “Jabhat al-Nusra”, e il flusso di terroristi in Siria e in Iraq.

SOSTIENE
• La Siria: popolo, esercito, governo nella sua lotta al terrorismo;
• L’integrità territoriale, comprese le Alture del Golan occupate da Israele illegalmente, la sovranità e l’indipendenza della Siria;
• Ogni tavolo di confronto tra Governo e opposizione che porti alla risoluzione del conflitto;
• Il diritto all’autodeterminazione del popolo siriano nel decidere il suo futuro senza alcuna ingerenza esterna.