«Le intimidazioni non ci fermano» (Unione Sarda)

 

Unione Sarda - 13 novembre 2016 

«Sul centro di accoglienza per migranti di Monastir l'attività della prefetta proseguirà. Ha un compito istituzionale ed è normale che venga portato avanti. Per ora comunque non è in programma nessuna inaugurazione o apertura della struttura». La numero uno della Prefettura di Cagliari, Giuliana Perrotta, non parla. Lo fa, al suo posto e a margine del convegno “Migr@ntes”, la vice prefetta Carolina Bellantoni.

PIÙ CONTROLLI La busta contenente i due proiettili indirizzata alla Perrotta, con le minacce di far saltare in aria le palazzine dell'ex scuola della polizia penitenziaria se il progetto del centro di accoglienza dovesse andare avanti, ha avuto conseguenze immediate. La prefetta non ha partecipato al convegno in programma ieri mattina al cinema Odissea nel capoluogo, e il pesante atto intimidatorio ha lasciato il segno. I servizi di controllo e le attività per garantire la sicurezza della prefetta di Cagliari e del suo staff sono stati incrementati. Le conseguenze sono state subito evidenti. All'esterno della sala di viale Trieste, dove si è tenuto il dibattito organizzato dal Centro italo arabo Assadakah Sardegna, due pattuglie dei carabinieri e della polizia. Nel cortile agenti in divisa e in borghese. E anche la Digos ha controllato la zona.

Dopo le parole del questore di Cagliari, Danilo Gagliardi - che a poche ore dal ritrovamento della busta con proiettili ha assicurato che il «progetto del centro di accoglienza a Monastir andrà avanti comunque e i responsabili del pesante e vile gesto saranno identificati», sono arrivate dunque quelle della vice prefetta. «L'episodio», ha spiegato, «purtroppo segue altri atti di intolleranza avvenuti nel territorio nazionale. Ne prendiamo atto, ma si va avanti». La Bellantoni ha poi chiarito: «Abbiamo sentito parlare di apertura per il 21 novembre. Precisiamo che non c'è nessuna data prevista per l'inaugurazione della struttura, forse si fa riferimento alla data finale del bando. Il centro per migranti, inoltre, attualmente non serve. Gli sbarchi sono diminuiti e se dovessero passare altre settimane si potrebbero liberare altri posti nei vari centri di accoglienza. Dunque l'utilizzo dell'ex scuola di Monastir non è così scontata almeno in tempi brevi».
 

I NUMERI Durante il convegno, alla presenza di numerosi studenti delle scuole superiori di Cagliari e di diversi giovani migranti ospiti in vari centri di accoglienza della provincia, la vice prefetta ha parlato dell'importanza di «una corretta informazione» sul fenomeno migratorio con le «tante storie positive e di accoglienza che arrivano dal territorio». In tre anni, secondo i dati della Prefettura, sono arrivati nell'Isola 16.452 migranti. «L'accoglienza ha diverse difficoltà», ha spiegato la Bellantoni, «inutile nasconderlo. Una di queste è relativa ai migranti minori non accompagnati. Mancano le strutture ed è difficile attuare percorsi integrativi nella seconda accoglienza, quella che viene attuata dagli enti locali».

L'ACCOGLIENZA Durante il convegno è stato trasmesso un video con le storie dei migranti: dalla fuga dai loro Paesi (per scappare da guerre, persecuzioni, torture e soprattutto povertà estrema) ai viaggi della speranza sui barchini, passando per le operazioni di soccorso in mare e l'arrivo nei porti prima di essere affidati ai centri di accoglienza. «Abbiamo visto morte, sofferenza. Speriamo in una seconda vita», hanno detto i migranti ospiti nelle strutture dell'Isola, intervistati nel corto “Storie di migrantes”. Romina Mura, deputata e sindaca di Sadali, nel suo intervento ha manifestato vicinanza alla prefetta: «Quando le istituzioni portano avanti progetti giusti non devono temere nulla». Poi ha aggiunto: «So che non è popolare, ma ritengo che lo spopolamento nell'Isola, nel breve periodo, si possa combattere con l'accoglienza di persone provenienti da altri Paesi».

Matteo Vercelli